Castrovillari, si alza il sipario sulla “Primavera dei Teatri”

Si apre il sipario su Primavera dei Teatri, il festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea ideato e diretto dalla compagnia Scena Verticale, che si terrà a Castrovillari dal 30 maggio al 4 giugno.

Ad inaugurare la diciottesima edizione, alle ore 19.00 al Teatro Syba­­­­­­­­ris, sarà Teatro Immediato, la compagnia di Pescara che porta in scena Cαprò di Vincenzo Mambella,
diretto e interpretato da Edoardo Oliva. Cresciuto nell’amore ostile dei suoi genitori e nell’attaccamento viscerale alla terra, in assenza di sogni e desideri, Caprò vive di riflesso quelli del fratello più giovane, anima inquieta e sensibile. Quando accadrà qualcosa che inceppa il suo asettico e protettivo pendolo interiore, un’illusoria fuga lo soccorrerà dallo smarrimento e dall’incapacità di sopravvivere all’imponderabile. Una piccola vicenda umana sommersa in qualche fondale che riemerge dal tenero e rabbioso racconto del protagonista: un uomo di più di un secolo fa, con i suoi conflitti, le sue fragilità, le sue responsabilità, le sue colpe, le sue punizioni. Non un eroe, ma un “eroe tragico” o più semplicemente: Cαprò. Cαprò si ispira alla vicenda della nave Utopia, un bastimento inglese gravido di emigranti italiani che affondò nel 1891 davanti al porto di Gibilterra.

Un’altra inaugurazione sarà quella del Vittoria che aprirà le porte al pubblico dopo oltre trent’anni. Alle ore 21.00 nello storico teatro in centro città andrà in scena il Macbettu di Alessandro Serra. Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo, prodotto da Sardegna Teatro e Teatropersona, e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini: Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino, Leonardo Tomasi. Lo spettacolo, sovratitolato in italiano, nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, posture di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve.

Spazio anche al pubblico giovanissimo con i kamishibai, laboratori di narrazione che si terranno, nell’ambito del Primavera Kids, alla libroteca La Freccia Azzurra. Oggi, alle 18.00, Cos’è? Di Eleonora Cumer: la storia di una macchia, un piccolo pezzo di carta che può essere ogni cosa. Un invito ai bambini ad usare l’immaginazione per creare fantastiche storie. (Comunicato Stampa)